Con l’entrata in vigore della Legge di conversione 137/2023 lo scorso 10 ottobre 2023, l’Italia intensifica la sua battaglia contro l’abbandono di rifiuti con sanzioni più severe.
La modifica dell’articolo 255, comma 1 del D. Lgs 152/2006, apportata dall’art. 6 ter del D.L. 105/2023, porta significativi cambiamenti al quadro legislativo.
Scopriamo dunque quali sono le nuove ammende previste, che soppiantano quelle precedenti.
Prima dell’aggiornamento normativo, l’abbandono di rifiuti comportava una sanzione amministrativa pecuniaria da 300 a 3.000 €. Ora, la violazione assume natura di reato contravvenzionale, con un’ammenda che va da 1.000 a 10.000 €. Se i rifiuti sono pericolosi, la pena può raddoppiare.
Il comma 2 dell’art. 256 del medesimo decreto stabilisce che imprenditori o responsabili di enti che abbandonano rifiuti possono affrontare arresto e/o ammende fino a 26.000 €.
La nuova legge introduce inoltre importanti modifiche per contrastare l’inquinamento ambientale e il disastro ambientale.
L’art. 452-bis prevede aumenti delle pene quando l’inquinamento avviene in aree protette o vincolate, mentre l’art. 452-quater specifica le sanzioni per il disastro ambientale in queste stesse zone.
Le pene per l’incendio boschivo sono ora più severe, con reclusione da sei a dieci anni nella fattispecie dolosa e da due a cinque anni in quella colposa.
La legge estende anche la lista dei delitti soggetti alla confisca allargata, includendo gli ecoreati. Ciò consente di confiscare denaro, beni e altre utilità sproporzionate al reddito del condannato.
Nel contesto della protezione della fauna selvatica, la modifica all’art. 30 della Legge 157/1992 introduce infine sanzioni per chi abbatta, catturi o detenga esemplari di orso bruno marsicano, con arresto da sei mesi a due anni e ammenda da 4.000 a 10.000 €.
Per promuovere comportamenti responsabili, ecco alcune indicazioni:
Vietato invece:
Infine entro 30 giorni dalla contestazione o dalla notifica, è possibile inviare gli atti difensivi con queste modalità:
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it